..:: Emiliano ::..
Questa volta la scelta
In Italia è stato sempre in prima linea nell'aiutare i gruppi a Roma. Sempre attivo e disponibile, nel corso del 2011 ha detto si al bisogno della missione di Uco partendo a luglio dopo aver preso un anno di aspettativa dal suo lavoro. Ritornerà dal Perù a Luglio 2012 per poi partire dopo appena 10 mesiper un nuovo bisogno in missione.
.....::: Da una lettera di Emiliano :::.....
Uco (Perù), 2 Ottobre 2011
... Comunque le contraddizioni sono impressionanti perchè ora ad esempio vedi tutti con il cellulare (in pratica noi ad Uco siamo gli unici a non averlo), anche magari la signora di una cera età o il ragazzetto di 15 anni. Poi vedi in giro cellulari che fanno le foto, mp3 (infatti lo usano più per ascoltare la musica, visto che spesso sono senza credito), anche modelli costosi se penso al mio di 20 euro. Dicevo le contraddizioni perchè da una parte hai il progresso che entra prepotente ma solo per le cose superflue, visto che le strade sono un disastro (9 km li fai in mezz'ora) soprattutto se piove rischi di finire fuori strada o impantanato; anche le case sono ancora in terra battuta, il pavimento è in terra e gli animali che girano dentro indisturbati. Ad esempio la stanza dove andiamo a dormire ha un'unica finestrella senza vetro, l'acqua è in un bagnetto fuori dal cortile, ma varie ore del giorno l'acqua manca in tutto il paese e non si può bere se non bollita.
Mancano le cose essenziali, ma questo per loro è normale, mentre li attirano un sacco le cose del progresso come i cellulari. Ad esempio Ribelino ne ha due. Ma come fai a dirgli che è sbagliato? Io che ho sempre avuto tutto, io che vengo dall'Italia dove i ragazzi come me hanno l'ultimo modello di i-phone.
... Ad Uco, invece, durante la settimana sto con i cow-boy (ragazzi 18-20 anni che hanno iniziato il lavoro della stalla). Sono ragazzi che avevano necessità di lavorare, anche per non dover andare via da Uco (magari a Lima in cerca di fortuna). Con loro facciamo vari lavori agricoli: tagliare e raccogliere il pasto per le vacche, ripulire il campo dalle erbacce, spaccare la legna, aiutare gli operai in alcuni lavori... Insieme a noi lavorano anche vari operai (padri di famiglia) e tra questi anche tanti vecchietti che non avrebbero altro modo di lavorare. Perfino un ragazzo cieco, che però riesce a fare un sacco di cose e un vecchiettino un pò tontarello che ci tiene allegri. Loro sono proprio belli perchè ti cercano, ti salutano, ti si affezionano subito e sono molto grati. Con loro veramente stai facendo la carità.
Però il grosso del lavoro è educativo: con i ragazzi, con gli oratoriani, con gli operai e c'è tanto da fare, provare, cambiare, inventare, vedere gli altri come fanno. Questa è la parte che ti fa mettere più in discussione, perchè non te ne senti capace, perchè sei superficiale, perchè non sei attento alle persone, perchè comunque metti avanti te e le tue fatiche. Però venire qui è provare a cambiare un poco.
Cari amici, sto bene e sono contento delle persone che ho vicino, anche di alcuni ragazzi peruani che sono proprio bravi e con cui può nascere una bella amicizia come quella del gruppo OMG in Italia.
Ora vi saluto che sono stanchissimo.
Un abbraccio. Emiliano.