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Campi OMG Estate 2023.
Da giugno a settembre tante proposte di campi di lavoro per trascorrere un'estate bella, intensa, per gli altri...
Se hai almento 15 anni allora il Gruppo giovani OMG invita anche te!!
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(Jan 11, 2007)

..::  Dopocampo ::..

 

In questa pagina trovi le impressioni di Stefania, Fabio, Titti, Eugenio e di Veronica che hanno vissuto, nella scorsa estate, l'esperienza dei campi di lavoro dell'Operazione Mato Grosso. I campi sono stati organizzati in varie parti d'Italia dove sono presenti i gruppi OMG.

 

Stefania, 19 anni, campo ad Ancona:

Un campo da calcio, quattro tendoni blu e tanta gente sconosciuta… questo è ciò che mi si è parato davanti quando sono arrivata al campo Omg ad Ancona… Facile intuire il mio stato d’animo: primo campo, mai lavorato seriamente prima, paura di non ambientarmi… ma c’è bastato poco per rendermi conto che questi pochi ingredienti sono stati sufficienti a creare un’atmosfera incredibile!

Tanti ragazzi pronti ad affezionarsi a te senza nemmeno conoscerti, disposti a lavorare tutto il giorno per un progetto più grande di loro, per un sentimento più grande di loro che li spinge a fare sempre di più, a spremersi ancora un po’ perché sai che, quello che fai, non è che una goccia in mezzo al mare, ma che alla fine quella goccia diventa un fiume nella tua vita, che ti trascina sempre più avanti e che non può prosciugarsi… Perché una volta che conosci l’Omg, ma soprattutto quelli che ci stanno dentro, che scommettono tanto su di essa, non puoi scappare o chiudere gli occhi… puoi solo sperare che tutta la patina dorata della tua vita piano piano si gratti via e che rimanga posto solo per quello che è davvero importante…

E io sono davvero contenta di aver vissuto una settimana con queste persone…non è facile spiegarlo a parole… l’unica soluzione è scommetterci su, decidere di rischiare una settimana per vedere che effetto fa e capire se questa è la tua strada oppure no…

 

Fabio, 23 anni, campo in Val Rendeva:

“Della Rendena mi piace scrivere di getto. Il campo estivo è un momento topico dell’OMG: per tutto l’anno i singoli gruppi lavorano “in casa” (traslochi, sistemazione di giardini, raccolte di ogni genere, muratura e quant’altro) devolvendone i ricavati alle missioni in Sud America e talvolta si riuniscono, ma l’estate è il momento per eccellenza in cui ogni gruppo organizza un campo, invita o prende in prestito membri di altri gruppi; si svolge così un periodo di vita, di lavoro e di comunità continuativa, tutti insieme.

In un campo OMG si vive una vita diversa dal solito, più essenziale, ruvida e naturale, e si scopre un significato diverso dell’amicizia, senza stare a guardare a tante parole o a manifestazioni esteriori. Si ha l’occasione di ascoltare il pensiero di altri e di esprimere il proprio, anche ricevendone critiche, ma senza mai scadere sul personale o che si manchi di rispetto.

Sono persone di cuore quelle che mi hanno consigliato, con molta dolcezza e con parole appropriate, di dare più ascolto al cuore, di non disdegnare la semplicità. Lavorare per i poveri è qualcosa che, poco alla volta, insegna una logica non comune, e per converso radicalmente cristiana: quella di dare via, di regalare, di non accumulare tesori su questa terra; di essere ricchi perché si dà e non perché si ha. Si impara anche che il lavoro, anche e specie quello per i poveri, non deve essere fatto a tirar via, anzi, ha importanza più e prima delle parole, e proprio nella misura in cui è fatto bene.

Voglio ringraziare il mio amico Valerio, che ha avuto la folle idea – un elogio della follia – di seguirmi nella prima delle due settimane che ho trascorso in Rendena; i gruppi di Olginate e di Rubano, che si sono avvicendati in quelle due settimane; gli “adulti” del luogo, per adoperarsi anno dopo anno a trovare una spartana ma bellissima sede, a procurare lavori per tutte le dieci (dieci!) settimane di durata del campo, a dare a sempre più ragazzi l’occasione di fare questa esperienza. Applausi scroscianti per tutti loro!”

 

Titti, 18 anni, campo in Val Malenco:

“Andando ai miei primi campi quest'anno quello che mi ha colpito nell'incontrare tantissime persone diverse sono state la semplicità, la concretezza e la coerenza. La riflessione sempre affiancata dal lavoro, voglia di confronto vivo e di una vita senza complicazioni apparentemente fondamentali, gente che ha fatto dei poveri la propria esistenza ed è felice, felice come non ho mai visto nessuno! pur essendo sporchi, stanchi e sudati, fuori da ogni logica no?

Dai più ai meno giovani l'allegria che sempre accompagna la fatica è la consapevolezza dell'essere tutti insieme per qualcosa di immenso che non si deve tenere nascosto, a costo di essere presi per pazzi.”

 

Eugenio, 20 anni, campo ad Ancona:

“Il campo ad Ancona è stato organizzato dai gruppi di Roma, e naturalmente, Ancona.

Il lavoro più grande che ci ha visto praticamente quasi tutti a fare squadra è stato presso la casa e l'oratorio salesiani. Imbiancature e risistemazioni di interi stanzoni, bagni, corridoi e scale, rimessi a nuovo da tutti noi tra una chiacchierata ed una canzone. Anche più di "una".

Personalmente è stato grazie all’imbiancatura che ho potuto conoscere altri ragazzi e ragazze. La fatica, quando si parla o si canta tutti assieme quasi non si sente, così abbiamo fatto un ottimo lavoro, ed io delle ottime conoscenze.

Tra i vari confronti con gli altri ragazzi -il gruppo, le nostre vite personali, gli interessi, le missioni, i lavori- ho avuto la grande fortuna di lavorare, e quindi conoscere, Silvia di Nana (si dice gnagna), una giovane ragazza da più di 2 anni in missione. Insieme abbiamo chiacchierato di noi, della missione che cura, ed io mi sono lasciato illuminare dal suo sguardo, dal suo entusiasmo e dal suo amore trasparente per i poveri. E il bello è che non sono mancati momenti in cui abbiamo ripassato a gran voce l'intero repertorio musicale tra anni '60, '70 e '80! Ottima voce ed ottimo cuore!

E poi come non ricordare le merende con i panini e la mortadella, e quelle coi gelati. E i pasti "ottimi e abbondanti" delle nostre ineccepibili cuoche (quest'anno le colombe erano quasi fresche!). E ancora le serate a cantare Renatino nostro, o improvvisati cori assurdi; quelle tra canti e corali riflessioni, ed il bellissimo e forte momento della testimonianza di Silvia. I bagni ed i tuffi sincronizzati dal molo, le scenette serali, ed i bei profondi momenti di riflessioni all'alba (da me così amata, ma a Roma tanto dimenticata), la serata conclusiva in piazza dove ognuno si è esibito a ballare, a raccontare barzellette, a stare sui trampoli: tutti mascherati da clown!

Un campo davvero bellissimo per la gente che riuscivi a sentire davvero vicina, e per i lavori fatti sempre col sorriso (smorfie da sforzo a parte).

Quando finisce un campo, come questo d'altronde, per me è bello sentire le mani e la schiena indolenzita, perchè lavorare è una delle poche ed ultime testimonianze che mi fa sentire Vivo. Ma poi lavorare, e Vivere, su questa Terra, è indubbiamente ancora più bello se lo fai con gli amici, se lo fai per i poveri! Così bello che quasi non la senti la fatica.

Ho detto "quasi"! “

 

Veronica, 20 anni, campo in Val Rendena:

In Val Rendena, un campo organizzato ogni anno tra le montagne del Trentino nei mesi di luglio e agosto. Lavorare immersi nella natura è proprio la particolarità di questo campo. Spaccare la legna, pulire boschi, sentieri e pascoli, sono lavori che non mancano mai. Quest'anno si parlava di imparare a fare formaggi e cestini intrecciati... in realtà non ce n’è stata la possibilità. Peccato perchè mi ero incuriosita!

Il lavoro che più ha entusiasmato è stato quello della pulizia delle piste da sci. Siamo saliti in seggiovia oltre i 2000 m (immaginatevi che panorama..) e da lì pian piano abbiamo iniziato a scendere ripulendo i lati della pista da sassi e arbusti. Anche la pulizia del pascolo dai ginepri maledetti, con annessa ottima “magnata di polenta” all'ora di pranzo, non ci è affatto dispiaciuta! Al campo eravamo circa 50 ragazzi... Io e Fabio ci sentivamo un pò i terroni della settimana!

Organizzava il gruppo di Rubano, vicino Padova. Grande il loro entusiasmo e la voglia di organizzare questo campo per essere vicini al loro amico “Lac”, partito quest'estate per il Perù. Gli hanno dedicato una serata, raccontando di come era, di come è cambiato facendo omg e della forte amicizia che si è creata nel gruppo. Penso proprio a come l'idea di avere un amico,un tuo amico, giù in missione sia qualcosa di speciale,che non ti fa stare tranquillo, con le mani in mano. Penso al suo impegno tra i poveri, mentre io continuo la mia vita tra le comodità di tutti i giorni. Il mio pensiero va a Francesca, la partente della nostra zona, e a quell'amicizia omg che unisce Italia e America Latina. Insomma, un campo organizzato dai giovani per i giovani, persone semplici, vita semplice, e un pò di fatica.. che vi assicuro, ne vale la pena.