..:: Agnese ::..
AGNESE è entrata nel gruppo dell'Operazione Mato Grosso nel 2007, all'età di 14 anni, iniziando a frequentare i giovani OMG di Tivoli. Nel 2013, dopo l'esame di maturità, parte per la prima esperienza in missione di 6 mesi. Va in Brasile, a Retiro, un piccolo paesino di 500 abitanti dove aiuta nella scuola di cucito per ragazze.
Tornata in Italia si dedica ai ragazzi nei gruppi di Roma - poi - il 30 aprile 2021 ritorna a RETIRO in Brasile, dove si fermerà fino a giugno 2023 aiutando nella scuola dove vivono e studiano 20 ragazze di 16 anni. Si insegna loro cucito, telaio e ricamo, nella speranza che un giorno possano trovare lavoro!
Vive un nuovo anno tra i ragazzi di Roma fino a quando una nuova avventura la chiama: il 15 maggio 2024 riparte per Brasile, questa volta per GOIANIA, una città grande dove entusiasmare tanti giovani aiutando insieme i più poveri.
È possibile inviare offerte ad Agnese via bonifico attraverso l' Associazione Don Bosco 3A, Odv - Onlus di diritto
c/o Unicredit Banca, Agenzia Forlì Stadium, piazza Falcone e Borsellino
IBAN: IT 46 O 02008 13202 000010277292 (dopo IT46 c'è la lettera O di Otranto)
Nella causale indicare:
" contributo per AGNESE - GOIANIA Brasile "
Per avere conferma che abbiamo ricevuto la donazione inviare la mail a info@omgroma.com .
.....::: Da una lettera di AGNESE :::.....
Retiro 18/08/2021
Cari amici,
Scrivo a voi per arrivare a tanti che chiedono come va, cosa sto facendo.
Provo a descrivere dove sono, non è facile trovare il tempo perché davvero c'è tanto da fare!
Come alcuni già sapranno sono a Retiro , un paese di 500 abitanti, lungo il fiume Tocantins, circondato da foresta e altri paesi più o meno piccoli. Abito in una scuola femminile (un collegio perchè le ragazze vivono qui con noi) dove accogliamo 20 ragazze di 13 e 17 anni (sono due classi diverse). Di fatto è una scuola "privata" in cui vengono le ragazze più povere dei dintorni, che hanno situazioni familiari complicate, genitori che non si occupano minimamente di loro, non riconosciute o abbandonate dalla madre o dal padre, rifiutate. Praticamente è una scuola superiore professionale sul modello salesiano visto che padre Ugo era figlio di Don bosco.
Le ragazze di mattina imparano un lavoro, ricamo e cucito, il pomeriggio hanno le lezioni. Perciò c'è sempre tutta la parte scolastica di insegnanti, classe, verifiche anche se in questo momento di pandemia è molto piĆ¹ù complicato perché le lezioni torneranno in presenza forse il prossimo mese. Questo stato è uno dei peggiori a livello scolastico e di alfabetizzazione: c'è qualche ragazza qui che a 13 anni ancora non legge e non scrive bene.
L'anno scorso hanno montato una piattaforma in modo che le ragazze da casa ricevessero il video della lezione.
Ma oltre l'aspetto scolastico che è comunque importante, vorrei cercare di farvi capire in realtà cosa vuol dire vivere qui. Oltre allo studio, al lavoro il resto della giornata è fatto di vari momenti: meditazione la mattina, pulizia, lavare i piatti, ora libera, gioco, annaffiare le piante, i pasti, e una riflessione la sera.
La giornata è bella piena e ci sono parecchie regole prese proprio dal regolamento di Don Bosco. Immaginate infatti vivere senza regole con 20 adolescenti!
Così tutto quello che facciamo è proprio per imparare, per crescere, educare, diventare adulte così che possano trovare un lavoro, mantenersi, sognare e avere un matrimonio che duri, occuparsi dei figli quando li avranno. Tutto ciò qui non è la normalità. Perciò quello che si tenta di fare è dare un futuro diverso, una prospettiva di vita diversa. Per fare ciò bisogna avere tanta pazienza, buona volontà e volere bene. Ve lo scrivo, ma è per me un tentativo ogni giorno, non è semplice! Mi sento molto inadeguata nel correggere a volte, scherzare, giocare insieme.
Per fortuna non sono da sola qui, c'è una famiglia di volontari, Gianni e Lina, che vivono da 17 anni in questa scuola. Lina è brasiliana e Gianni piemontese.
Lina è la direttrice della casa/scuola, ha una gran capacità di stare con queste ragazze, capirle al volo, capire cosa hanno passato. Così io vado dietro, ascolto, chiedo.
Non mi sento molto capace, vorrei trovare il modo giusto per avvicinarmi e tutto ciò mi spinge a cercare di essere più umile e mi fa bene.
Oltre alla scuola ci sono tante altre cose da fare, la gente del paese viene spesso a chiedere dei mattoni, di portargli il cemento, di costruire una casa, un tetto con le foglie delle palme, di poter andare in città a fare una visita medica, a volte chiedono anche da mangiare.
Così aiutiamo in vari modi, andando a trovare i vecchietti, a fare loro compagnia, a pulire casa.
La domenica riuniamo i bambini del paese e facciamo oratorio.
In settimana, tre pomeriggi, aiutiamo dei bambini a fare i compiti, (non stanno imparando assolutamente niente), giochiamo, facciamo merenda per evitare che passino tutto il giorno per strada. Infatti pur essendo un paese molto piccolo c'è parecchia droga e pedofilia... È davvero assurdo.
Così in tutto questo mi sembra una fortuna poter stare qua, poter aiutare in prima persona, davvero da fare ce n'è tanto, ogni giorno mi chiedo cosa mi "tocca" e mentre penso alla fortuna di poter vivere qui dove tutto l'ambiente, più semplice, più naturale ti porta anche a una vita più umana, penso ognuno di voi che nella corsa quotidiana cerca di regalare bene, affetto, sostegno a chi ha intorno e a chi è lontano qui in missione aiutando in vari modi.
Per ora è solo un ringraziamento per spronarci a vicenda a dare sempre qualcosa di nostro a chi ha bisogno, siamo tutti in pista in questo tentativo di vivere e spendere bene la nostra vita.
Un abbraccio a ognuno,
Con affetto
Agnese